Agatha Christie: una vita appassionante come i suoi gialli

Agatha Christie è la donna che, dopo Lucrezia Borgia, è vissuta più a lungo a contatto col crimine.”

Winston Churchill

Agatha Mary Clarissa Miller nasce nel 1890 a Torquay, in Inghilterra, da padre americano e madre britannica. Il padre, che la lasciò orfana a soli undici anni, era più dedito al cricket e al gioco d’azzardo che alla famiglia, motivi per i quali fin dalla più tenera età la piccola Agatha viene allevata dalla   madre e dalla nonna, due figure femminili forti e indipendenti che assicurano alla bimba e ad i suoi due fratelli un’infanzia felice, seppur particolare. Crebbe in un ambiente domestico fortemente influenzato  da credenze esoteriche, al punto tale che tutti i fratelli Christie erano   certi che  la loro madre Clara, spiritista convinta, fosse una medium con abilità straordinarie.  A causa delle idee eccentriche della famiglia non fu mai mandata a scuola e della sua educazione  si occupò la madre stessa, coadiuvata dalle varie goveranti di casa; per il resto, la sua fu un’infanzia borghese tradizionale, trascorsa tra l’Inghilterra e Parigi, dove, in seguito alla morte del padre, viene mandata a studiare in un collegio per signorine, allo  scopo di ricevere un’educazione formale. Tornò in Inghilterra nel 1910, e come tutte le ragazze di buona famiglia dell’epoca, si dedicò alla vita di società. Si sposò nel 1914 con Archibald Christie, un ufficiale dell’esercito della Royal Air Force  di origine indiana, dal quale ebbe la sua unica figlia, e dal quale si separa nel 1926. Manterrà il cognome Christie solo per motivi commerciali, poichè proprio in quegli anni iniziò ad ottenere un certo riscontro come autrice di gialli. Per il primo grande successo dovrà aspettare però il 1926, quando diede alle stampe L’assassinio di Roger Ackroyd – altrimentri tradotto come “Dalle nove alle dieci”un caposaldo della letteratura di genere.  Nel 1928 si risposa con un archeologo di 13 anni più giovane di lei (hai capito, la Agatha?), Max Mallowan, un connubio felice che durò dal 1930 fino alla morte della donna, avvenuta nel 1976. Lo incontrò durante un viaggio verso Baghdad a bordo dell’Orient Express: indovinate un po’ dove trasse ispirazione per comporre una delle sue opere più famose!

Nel 1947, in occasione dei festeggiamenti per gli ottant’anni della regina Mary, la BBC manda in onda un radio-dramma sfornato dalla Christie apposta per l’occasione. La regina infatti, grande fan della scrittrice, alla domanda dell’emittente radiofonica su cosa avrebbe gradito ascoltare il giorno del suo compleanno, rispose: “un nuovo lavoro di Agatha Christie”. Fu così che, all’apice della sua popolarità, la Christie diede  alla luce “Tre topolini ciechi”, tra i racconti più noti e apprezzati, che in seguito  riadattò per il teatro. Il compenso che ricevette dalla BBC per il radio-dramma fu donato interamente all’ospedale pediatrico di Southport. Il romanzo, edito nel 1950 negli Stati Uniti insieme ad altri otto racconti (Tre topolini ciechi  ed altre storie), non è mai stato pubblicato in Gran Bretagna per volere della stessa Christie, affinchè non confliggesse con l’adattamento teatrale: “finchè sarà in scena nel West End di Londra il breve romanzo non potrà esser pubblicato». E così è da oltre 60 anni.

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I suoi gialli sono stati tradotti in 103 lingue, ed in alcuni paesi è diventata talmente popolare da sfiorare la leggenda. In Nicaragua, ad esempio, venne addirittura emesso un francobollo con l’effigie di Poirot. Nel 1971 le viene assegnata la massima onorificenza concessa dalla Gran Bretagna ad una donna: il D.B.E. (Dama dell’Impero Britannico).

Nel 1975 viene dato alle stampe il romanzo “Sipario”, in cui la Christie decide di far morire l’ormai celeberrimo investigatore Hercule Poirot. Poco dopo, il 12 gennaio 1976, all’età di 85 anni, muore anche lei nella sua villa di campagna a Wallingford, per cause naturali. Agatha Christie in vita guadagnò circa 20 milioni di sterline, ovvero circa 23 milioni di euro.

DIECI “PICCOLI” ANEDDOTI:

1- La madre di Agatha sosteneva che la figlia non dovesse imparare a leggere prima degli  8 anni: riuscite ad immaginare la vastità della perdita che avremmo subito? Per fortuna Agatha, sveglia e precoce com’era, imparò da sola ben prima di quell’età.

2 – Poirot a Styles Court”, il primo vero romanzo giallo di Agatha, è stato scritto per  scommessa con la sorella Madge. Intuendo l’abilità della sorella per la scrittura, per spronarla la volle sfidare a comporre un romanzo vero e proprio, anzichè racconti brevi. Come accadde quasi sempre per tutte le sue opere, per comporlo si ispirò alle vicende della vita reale: all’epoca infatti lavorava in un ospedale come infermiera nel dispensario, a contatto con i veleni.  E’ il romanzo che segna l’esordio della sua carriera di giallista: per la prima volta fa la sua comparsa  il  personaggio di Hercule Poirot, l’investigatore privato belga  che la renderà celebre in tutto il mondo.

3 – Hercule Poirot è ispirato ad una persona realmente esistita: un belga che la stessa Christie vide scendere da un pullman nei primi anni ’10. La sua camminata stramba e la particolarità del suo volto e dei suoi baffi colpirono la scrittrice al punto che decise di utilizzarlo come protagonista per i suoi romanzi. “Poirot era un ometto dall’aspetto straordinario. Era alto un metro e sessantacinque, ma aveva un portamento molto eretto e dignitoso. La testa era a forma di uovo, costantementeinclinata da un lato. Le labbra erano ornate da un paio di baffi rigidi, alla militare. Il suo abbigliamento era inappuntabile.

4 – Fin dai primi romanzi si intuisce come Agatha Christie non ami affatto la violenza. La maggior parte degli omicidi infatti avviene per avvelenamento ed in rari casi il killer di turno utilizza qualche arma da fuoco o uccide in modo efferato. Ed io la ringrazio per questo!

5 – Nell’immaginario collettivo  Agatha Christie è quasi sempre una donna di mezza età dall’aria severa, china 24 ore su 24 sulla sua macchina da scrivere. Invece possedava un’anima  poliedrica, era una donna brillante e molto arguta, seppur timida e riservata. Durante l’infanzia e l’adolscenza studiò musica e canto lirico, al quale dovette rinunciare proprio perchè non amava esibirsi in pubblico. Ebbe comunque un’intensa vita sociale, viaggiò moltissimo in tutto il mondo e, udite udite,  adorava surfare. Andò spesso in cerca della “grande onda” con il suo primo marito Archie  in Sud Africa e addirittura ad Honolulu, ed è stata probabilmente uno dei primi europei ad imparare a fare surf stando in piedi sulla tavola. Questo sì che è un colpo di scena, cara Agatha!

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“Ho imparato a diventare esperta, o in ogni caso esperta dal punto di vista di un europeo. Oh, il momento di completo trionfo nel giorno in cui sono riuscita a stare in equilibrio e sono arrivata a riva in piedi sulla tavola!”

6 – Nel 1926, quando ormai godeva di una discreta fama, scomparve per 10 giorni. Un serio litigio con il  marito e la morte della madre  la portarono a far perdere le sue tracce per un po’. Scattò immediatamente l’allarme, e la sua scomparsa diventò un caso internazionale, che occupò anche la prima pagina del New York Times. Oltre mille agenti di polizia, 15.000 volontari e diversi aerei perlustrarono la campagna circostante al luogo in cui venne ritrovata la sua auto, con all’interno la sua patente scaduta ed alcuni vestiti. Persino Sir Arthur Conan Doyle, suo collega ad amico,  si diede da fare: regalò ad una medium uno dei guanti della Christie affinchè riuscisse a ritrovare la donna scomparsa. Nonostante la vasta ricerca per dieci giorni non si seppe nulla di lei, fino a quando un investigatore privato scoprì che alloggiava in un hotel Termale di Harrogate sotto  falso di nome.  Secondo i medici che la visitarono in seguito al suo ritrovamento, una perdita di memoria totale l’aveva portata a fingersi un’altra persona, tale Theresa Neele (guarda a caso lo stesso cognome della nuova amichetta del marito…coincidenza? Io non credo!)

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Questa la versione ufficiale, che da già da sola potrebbe sembrare la trama di uno dei suoi famosi gialli.  Vi sono però varie teorie sul vero motivo della sparizione; tra le  più accreditate dalla stampa e dall’opinione pubblica vi fu quella che metteva al centro di tutto  la volontà della scrittrice di voler far incolpare il marito fedigrafo per la sua scomparsa, per vederlo messo alla berlina sui giornali e magari accusato del suo omicidio e occultamento di cadavere. Deformazione professionale!

La famiglia non ha mai avvalorato questa affascinante teoria, ma resta il fatto che durante tutto il tempo della sua scomparsa la Christie realizzò la sua  piccola vendetta personale: la storia d’amore del marito con l’amante Nancy Neele venne sbandierata su tutti i giornali, e lei  ne uscì come una vittima. Da genio dell’intrigo quale era, l’ipotesi non è poi così surreale…

7 – Aveva un alias. Mary Westmacott, nome nato dall’unione del suo secondo nome, Mary, e dal cognome di alcuni suoi parenti, è lo pseudonimo con il quale pubblicò ben sei romanzi “rosa” intorno al 1930. Sono romanzi d’amore che si discostano completamente dalla tradizione giallistica che la rese famosa,  scritti semplicemente per “divertimento”: la stessa Agatha Christie, nella sua autobiografia, afferma che “voleva fare qualcosa che non fosse proprio il suo lavoro”; disse di aver scritto il primo romanzo con un “leggero senso di colpa” e ne fu estremamente soddisfatta, anche perchè il primo di questi lavori, un’opera prima a tutti gli effetti, ottenne un buon successo di critica e pubblico. Nel 1949 che la Christie rivelò di essere Mary Westmacott, senza che questo intaccò minimamente il suo seguito di pubblico.

8 – Il New York Times ha dedicato una copertina a Poirot. In occasione della pubblicazione di “Sipario”, opera in cui muore il noto investigatore belga, il quotidiano americano dedicò un necrologio in prima pagina a questo iconico personaggio.

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Era il 12 ottobre del 1975. Ormai stanca del personaggio di Poirot, definito da lei stessa  “un pesante fardello“, decise di pubblicare l’ultima avventura del famoso personaggio da lei creato, che aveva già scritto diversi anni prima. Come se Poirot fosse stato la proiezione di un’importante parte di sè, alla morte della sua creatura-simbolo seguirà poco dopo anche la sua: la chiusa perfetta di una vita dedicata alla letteratura.

9 – La casa dove Agatha Christie ha passato gran parte della sua vita si trova a Devonshire, in Inghilterra. Attualmente è disabitata ma potete affittarla per circa 500€ a notte.

10 – Tra le tante (e sconosciute ai più) passioni della nostra Agatha, un posto d’onore merita senza dubbio l’archeologia. Dopo il divorzio da Archie, Agatha si innamorò di un giovane archeologo, Max Mallowan, che sposò nel 1930.  Si incontrarono durante un soggiorno in Iraq, dove lui faceva da guida nei siti di interesse storico. Spesso accompagnava il marito nelle sue spedizioni archeologiche e i suo viaggi con lui contribuirono a fare da sfondo a molti dei suoi romanzi ambientati in Medio Oriente.

“Un archeologo è il miglior marito che una donna possa avere: più lei diventa vecchia, più lui s’interessa a lei.” – Agatha Christie

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“Assassinio sull’Orient Express”, pubblicato nel 1934, fu scritto durante la sua permanenza all’Hotel “Pera Palas” di Istanbul, il capolinea meridionale della famosa linea ferroviaria. L’Hotel ancora oggi conserva la stanza di Agatha Christie come un memoriale per l’autrice.

Ancora oggi, nonostate siano passati quasi cent’anni dalla pubblicazione del suo primo romanzo, la sua classe, la sua arguzia, la sua ironia, ed i suoi geniali colpi di scena restano inarrivabili ed inimitabili. Grazie, Agatha!

13 pensieri riguardo “Agatha Christie: una vita appassionante come i suoi gialli”

  1. E brava la sorella, per la storia della scommessa. In effetti non è mica banale scrivere un libro. Un racconto, poche pagine, si fa. Un libro è molto più difficile da organizzare, arricchire, ricordare, correggere…

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    1. Ciao Gianni, quel che dici è assolutamente vero, con i gialli poi credo sia ancora più complessa la questione: non esistono tempi morti, bisogna costruire l’intrigo in modo da distogliere il lettore dalla verità, ma comunque seminare indizi…il tutto da eseguire con una sintassi impeccabile!

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    1. Mi sono molto divertita a scrivere questo post, perché ho scoperto cose su questa autrice che non sapevo assolutamente, e che mai avrei sospettato! Il surf ha lasciato basita anche me, ma anche la vicenda della sua scomparsa mi ha molto incuriosita.
      Un genio a tutti gli effetti la cara Agatha!

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      1. Una mia amica fa pressing perché la legga da quando ci conosciamo, praticamente; è una vera appassionata e le è rimasta impressa.
        E’ anche grazie a lei se sono diventata un’estimatrice delle (auto)biografie ❤

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  2. Ottimo articolo! Hai parlato di molti dettagli che non conoscevo, grazie!
    (Comunque, quando la Christie è scomparsa per dieci giorni era insieme al Decimo Dottore e Donna Noble: aveva bisogno di riposarsi dopo aver sconfitto una vespa gigante.)

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