L’atteggiamento con cui noi lettori compulsivi ci approcciamo ai libri è lo stesso che riserviamo allo shopping in generale, non c’è alcuna differenza. La cosa strana, per noi, sta nel fatto che siamo capaci di desiderare l’ultimo libro di Stephen King con la stessa intensità con cui bramiamo un paio di Louboutin tacco 12 o l’ultima novità della Apple. Abbiamo una lista dei desideri lunga dieci piani di morbidezza che teniamo sempre con noi nel portafogli, una lista che si depenna e si rinnova con una velocità impressionante. Abbiamo scarpe, borse e vestiti in quantità industriali e libri in egual misura. Quindi, per noi, il danno economico è incalcolabile ed inesorabile. I nostri appartamenti sono stipi, gridano vendetta, non ce la fanno più, eppure c’è sempre un posto per l’ultimo nuovo romanzo acquistato. A costo di auto sfrattarsi da casa propria.
“Ma sì, entro solo un attimo, cinque minuti, giusto per ammazzare il tempo. Non compro niente.” Povera illusa. Quante volte te lo sei detto. Quante volte te lo sei rimangiato. Siamo dipendenti dai libri, siamo tossici, siamo inaffidabili. Ci culliamo di illusioni. E sappiamo benissimo quanto siano vane.
1)Costeggi per caso la tua libreria preferita e ti accorgi d’improvviso come tutte le tue commissioni del sabato pomeriggio non siano poi così impellenti
Ti fermi un secondo davanti alla vetrina addobbata con le ultime uscite, nuove edizioni di vecchi romanzi, decennali saghe rilegate di fresco… e scorri tutto rapidamente. C’è un banchetto allestito fuori dal locale dove le commesse impacchettano libri con carte colorate e mazzolini gialli di mimose e ginestre. Anche i libri sbocciano in primavera? Pare proprio di sì. All’interno gli avventori sembrano tutti entusiasti di curiosare e cercare qualcosa di nuovo da leggere o regalare, trascorrendo lì il loro pomeriggio libero. Perché tu non dovresti? Il tempo di risponderti a questa domanda ed hai già oltrepassato l’ingresso, attirata da un coro di sirene. OK, hai delle commissioni da sbrigare, ma nulla di così urgente: qualche minuto in libreria potresti anche concedertelo.
2)Ti riprometti che non comprerai nulla
Stai solo dando un’occhiata, te lo ripeti come un mantra, ma gli sguardi che lanci tra gli scaffali godono di ogni proposta, una più accattivante dell’altra. Decine di input diversi solleticano il tuo cervello minando le severe limitazioni che ti sei auto imposta a causa di un conto corrente in perenne agonia: titoli perfetti, copertine irresistibili, l’ultimo romanzo del tuo autore preferito, il pezzo mancante alla tua collezione di gialli di Agatha Christie che cercavi da mesi. Sono tutti lì, a molestare il tuo bancomat. Ma tu non cedi, anzi, dai prova delle tue capacità di gestione della crisi pianificando nel dettaglio i tuoi acquisti dei prossimi mesi.
3)Ok, ma solo uno
Va bene, tutto sommato, se mercoledì sera non partecipi alla pizzata con la palestra e se rinunci all’aperitivo del venerdì, un libro forse puoi anche permettertelo. Non sei appassionata di fantasy e non segui il “booktok”, questo è vero, però qui c’è un’intera sezione dedicata ai romanzi che hanno spopolato letteralmente su tiktok e di cui perfino tu, che sei vintage e anti social in modo preoccupante, ne hai sentito parlare a sfinimento. Non puoi continuare a sentire il parare altrui senza poter intervenire perché sei all’oscuro di tutto, e a leggere recensioni spesso agli antipodi: hai davvero bisogno di crearti una tua opinione per poterla postare, diffonderla e ripristinare così l’ordine mondiale dei recensori internauti.
4)Per la verità, sai benissimo che potresti averlo in prestito
Nel tuo gruppo di lettura sicuramente in diversi hanno già letto questo libro e potrebbero prestartelo. Certo, sono tutti fanatici come te e difficilmente propensi alla condivisione dei loro tesori, ma la tua buona reputazione in materia ti agevolerebbe in questo e alla fine riusciresti a spuntarla. E poi ci sarebbe anche la biblioteca, che i prestiti li fa di mestiere. Ma dovresti andare fin là e perdere altro tempo, ché già te ne è rimasto poco. Inoltre le biblioteche non sono mai così aggiornate, questo è un fatto assodato, quindi molto probabilmente non troverai quello che cerchi. E se poi ti affezioni alla storia, ai personaggi, alla copertina e a tutto quanto? Saresti disposta a separartene? Assolutamente no.
5)Già che ci sei, controlli un attimo i consigli di lettura scritti sulla lavagnetta dalla mano misteriosa
E non perché sei intenzionata ad acquistare una delle nuove uscite consigliate dall’onnisciente libraio magico, che tutto sa e tutto vede, ma perché la sua mano misteriosa ti affascina da sempre: spesso è capitato che i suoi suggerimenti di lettura, seppur non rientrassero propriamente nella tua comfort zone, facessero breccia nel tuo universo mondo, minando le tue certezze e creando nuove esigenze. I romanzi pulp di J. R. Landsale, per esempio, furono colpa di quella mano maledetta: ti sei ritrovata così ad accendere un mutuo per recuperare tutti i racconti della saga di Hap & Leonard, ed era proprio quello di cui avevi bisogno in quel preciso momento. Non ti sei mai divertita tanto! Tu non lo sapevi, ma lui sì. Ormai del libraio misterioso ti fidi ciecamente, per cui è logico che entrando in libreria getterai uno sguardo a quella lavagnetta con molta attenzione e tanta, tanta rassegnazione.
6)Inizi a pensare alla tua fantomatica futura eventuale libreria indipendente di tua proprietà
Già, i consigli di lettura. Quelli che scriveresti tu su quella lavagnetta se i sogni si trasformassero in realtà e tu possedessi una libreria indipendente, lontana dalle strategie del mass marketing, completamente sganciata dalle Major dell’editoria. Peccato che questo sogno, seppur realizzato in un ipotetico futuro ideale, dovrebbe anche darti da mangiare. Dettagli. In cuor tuo però lo sai che non sei adeguata a questo ruolo, perché non basta aver letto montagne fisiche di libri per imparare il mestiere di libraio : devi essere costantemente aggiornato, fiutare le tendenze, dare visibilità al libro giusto nel momento giusto, ma soprattutto non devi schifare il prodotto se ciò che vendi non ti piace. E questo, dato il tuo proverbiale nazismo libresco, sarebbe la parte più difficile: consigliare un libro di Fabio Volo con entusiasmo è una forma di violenza che non ti meriti. Meglio continuare a fare la cliente ancora per un po’.
8)E prima che tu te ne accorga, stringi tra le braccia molti più libri di quanto non riesci in effetti a trasportare senza spargerli a destra e a manca…
Ok non era questo il piano. Qualcosa non ha funzionato. Qualcosa deve esserti sfuggito di mano, tipo il portafoglio. Che hai nuovamente aperto a ventaglio, con una rassegnazione del tipo “Prendetelo e fatene ciò che volete”. Avevi davvero bisogno di iniziare a leggere la saga dei delitti del Barlume, così ti sei guadagnata un debito di almeno dieci romanzi? O di quella nuova edizione di “Stagioni Diverse” di Stephen King, solo perché quella che possedevi già era la versione economica e stonava accanto agli altri suoi romanzi nuovi di pacca? Per non parlare di quella raccolta di Poirot, un tomo rifinito splendidamente che da solo pesa cinque chili ma che fa il paio con quello di Miss Marple che ti sei regalata a Natale. La risposta logica è NO, ovviamente, non ne avevi affatto bisogno. Ma la risposa sentimentale, invece, è che non ne potevi farne a meno. Altrettanto ovviamente.
9)Torni a casa e sei talmente su di giri che non sai nemmeno da quale libro cominciare:
L’odore della carta ha un suo potere magico in grado di mandarti in solluchero il cervello, come una droga. Metti tutto in ordine ed ogni nuovo libro trova la sua giusta collocazione, nonostante la sovrabbondanza di volumi e le pile che cominciano ad innalzarsi dagli scaffali tipo stalagmiti, perché in orizzontale ormai c’ è rimasto spazio solo per la polvere. E’ un autentico prodigio. Cominci a mettere su un bel caffè, contemplando con orgoglio la tua libreria mentre l’aroma della moka si mescola a al profumo dei libri nuovi, perché questo è uno di quei momenti perfetti in cui la tua vita fa pace con il caos che c’è la fuori: le preoccupazioni, i problemi, le bollette da pagare e l’affitto che è aumentato… l’universo si riallinea mentre con la tazzina in mano cerchi il segnalibro adatto per la tua nuova lettura. E non fa niente se dovevano essere solo cinque minuti. Non fa niente se dovevi solo entrare a dare un’occhiata senza comprare nulla, se dovevi fare la spesa e ritirare il piumone in lavanderia. L’unico rimpianto che si può avere per una libreria è quello di non esserci entrata o di non aver preso anche quel libro. Non ti sei mai pentita del contrario.
Grazie a Dio.