“La scelta decisiva”, di Charlotte Link: un’autrice che non sbaglia un colpo!

La nostra vita è fatta di scelte continue. Un incessante susseguirsi di bivi quotidiani traccia il percorso della nostra esistenza, ma nella maggior parte dei casi non ce ne rendiamo conto. Cosa succede però quando una delle tante decisioni che prendiamo quotidianamente, per una rocambolesca casualità del destino, diventa  fondamentale al punto da invertire drasticamente la rotta della nostra vita? La risposta è semplice ma destabilizzante: possiamo fatalmente ritrovarci nel posto sbagliato al momento sbagliato,  proprio come capita a Simon, il protagonista di questo nuovo, entusiasmante thriller psicologico firmato Charlotte Link.

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Questa volta abbiamo di fronte un surplus di protagonisti, tra i quali ne spiccano essenzialmente due: Simon,   che  come accennavo all’inizio a causa di una scelta sbagliata resta imbrigliato in una terribile vicenda, e Nathalie, una giovane ragazza in fuga che suo malgrado lo trascinerà in un incubo ad occhi aperti. Simon vive ad Amburgo, ha quarant’anni e si guadagna da vivere come traduttore free lance; ha una compagna, Kristina, una ex moglie che pare si diverta a mettergli continuamente il bastone tra le ruote e due figli con i quali, dopo il divorzio, non riesce più a relazionarsi. Proprio con loro avrebbe dovuto trascorrere le settimane antecedenti il Natale nella casa di famglia in Provenza, un programma a cui Simon teneva molto anche se – come sempre – la vacanza non avrebbe previsto la compagnia di Kristina, che i figli ancora non conoscono.   Poco prima della partenza, quando ormai Simon si trova già in Francia, i ragazzi cambiano idea e decidono di trascorrere il Natale con la madre ed il nuovo compagno, lasciandolo solo. Ormai è troppo tardi per ripiegare su Kristina, la quale non sta vivendo affatto bene la situazione di fidanzata part time, e nemmeno ha il coraggio di tornare ad Amburgo perchè significherebbe ammettere  l’ennesimo fallimento.  Abbattuto e in crisi profonda Simon si aggira sul lungomare quando si imbatte in Nathalie: la ragazza sta avendo un alterco con altri due uomini e Simon, istintivamente, cerca di aiutarla. Nathalie ha vent’anni, è spaventosamente magra ed infreddolita, non ha un posto in cui ripararsi dalla pioggia battente e soprattutto appare tremendamente spaventata. E’ così che Simon lancia la sua monetina, e prende la decisione che gli stravolgerà completamente la vita: decide di aiutarla.  Da questo momento in avanti Simon verrà trascinato in una spirale di orrore e violenza, in cui tutti coloro che hanno a che fare con la ragazza vengono uccisi barbaramente da killer spietati. Anche Nathalie è il pezzo di un domino, l’anello di una catena rosso sangue che unisce Parigi a Metz, Amburgo alla Provenza, per finire in Bulgaria, dove tutto ha inizio. A Sofia, nonostante l’ingresso in Europa, il progresso economico è ancora un miraggio per la maggior parte della popolazione. L’indigenza per alcune famiglie è tale che molti genitori sono costretti a vendere letteralmente le proprie figlie adolescenti (anche bambine, nel peggiore dei casi)  al mercato del sesso, illudendosi di dare loro un futuro migliore. Potenti organizzazioni criminali gestiscono un traffico spaventoso di esseri umani, facendo leva sulla disperazione di chi non ha più nulla, nemmeno gli occhi per vedere cosa si cela in realtà dietro fantomatiche agenzie di modelle: un subdolo  specchietto per allodole che fa presa sui più miserabili.

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Lo spettro dei recenti attentati terroristici aleggia su tutta l’Europa, rendendo l’angoscia ancora più palpabile, più pressante, più dannatamente reale. Non c’è un attimo di respiro mentre seguiamo la corsa  di Nathalie e Simon, che poco alla volta riescono ad apprendere la verità.  Forse la Link, a livello di trama, ha scritto cose migliori e più originali, ma questo thriller ha molti punti di forza che lo rendono una validissima lettura. L’intreccio che l’autrice ha saputo creare è da dieci e lode: i capitoli si alternano di volta in volta seguendo due diversi centri di narrazione, uno che fa capo agli avvenimenti francesi ed un altro che segue le vicende di Selina e Ninka, due ragazze di Sofia cadute nella rete della prostituzione. L’incedere così incalzante, che all’ inizio lascia disorientati per l’apparente mancanza di collegamenti tra le due vicende, viene di tanto in tanto inframmezzato da alcune pagine  del diario di Nathalie. Questo si rivelerà fondamentale per capire come mai, ad un certo punto, la ragazza si ritrova  in una piccola località della costa francese completamente sola, senza un soldo in tasca e così terribilmente magra e spaventata. Ammaliante, come sempre, la descrizione dei paesaggi da cui trapela la desolazione dei sobborghi di Sofia e la solitudine del mare d’inverno, quando la pioggia ed il vento sferzano la costa. Infine l’autrice ci fa riflettere come sempre sulle fragilità umane, che mai come in questo romanzo appaiono la vera causa di ogni male, di ogni sbaglio, di ogni sofferenza inflitta o subita.

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